LAB 1 - ERA UNA CASA MOLTO CARINA
La casa riveste una molteplicità di significati che vanno ben oltre l’idea di luogo fisico. Se si pensa alla casa non si presenteranno alla mente solo pareti, porte, tetti, finestre ma piuttosto visi, odori, colori, emozioni e storie. Le case sono contenitori di vita e tabernacoli di storie. I bambini hanno vissuto interi mesi in casa. Un tempo in cui stando stretti, si è imparato a dare spazio. Il laboratorio aiuta i bambini a immaginare la propria casa come luogo di immaginazione, dove le pareti diventano confini labili. Protagonisti non saranno i membri della famiglia, ma gli oggetti che vivono in casa con gli umani, che, se li si sa osservare e ascoltare, dicono molto di chi li possiede.
LAB 2 - IMAGO MUNDI
Nel mondo dei navigatori satellitari, dei geolocalizzatori, di Google Maps, di Street View e dei GPS le geografie di carta sembrano una soluzione arcaica. Mappe e Mappamondi, cartine e atlanti … chi li usa ormai? Ma l’ingegno dell’uomo e la sua capacità artistica hanno prodotto carte geografiche meravigliose che raccontavano a uomini che non conoscevano Google Heart la vastità del mondo e la grande varietà di paesaggi, nazioni e popoli. Speso con approssimazione, molto spesso con fantasie e licenze (soprattutto nel Medioevo!). Il laboratorio prende spunto da antiche carte geografiche per poi suggerire ai ragazzi di costruirsi una propria geografia personale, immaginata e fantastica, che può ispirarsi a quella reale ma che ha come obiettivo la creazione di un proprio mondo. Quando tutto sembra già conosciuto, c’è bisogno del fantastico e dell’impossibile, per conoscere ancora più a fondo.
LAB 3 - CORPO A CORPO
Sono mille le possibilità espressive che nascono dal rapporto tra corpo, movimento, suono e segno. L’intera corporeità può diventare strumento espressivo. Gesti ampli di braccia e gambe tracciano su carta i movimenti fluidi del corpo, creando forme simmetriche di curve e archi. Uno schiocco di dita, un battito di mani o di piedi e un fischio creano una melodia il cui unico strumento è il corpo. Il laboratorio valorizza i linguaggi non verbali e l’espressione libera e astratta. Il corpo si fa strumento: si muove, si alza, si abbassa, si china, suona, ondeggia, viene percosso, traccia segni nello spazio, seguendo ritmi che generano emozioni. La prima parte del laboratorio è dedicata al rapporto tra corpo e segno e la seconda a quello tra corpo e suono.
LAB 4 - LIGHT PAINTING
Il buio è uno degli stati percettivi più controversi. C’è chi si sente a disagio nell’oscurità, chi invece le intende come spazio di libertà. Di certo è una situazione in cui la vista è limitata e dove si fa fatica a orientarsi e a muoversi, a vedere e riconoscere. È nei momenti di oscurità che ci si sente maggiormente immersi in uno spazio senza confini e si è costretti a misurarsi con ciò che è attorno senza avere il limite di vedere esattamente a che distanza siano gli oggetti o le pareti. L’obiettivo di questo laboratorio è quello esplorare liberamente lo spazio buio senza vedere subito il risultato della sperimentazione. Il laboratorio spinge i ragazzi a liberare le sensazioni che sono attivate mediante il corpo e il suo libero inserimento nello spazio. Solo alla fine, solo dopo aver osservato fotografie scattate nel buio, si potranno leggere i movimenti e comprendere il loro esito artistico. La sorpresa maggiore sarà proprio il risultato dato dalla somma di gesti veloci ed effimeri, catturati nel buio dalla macchina fotografica.
LAB 5 - RITMI INTERIORI
Il nostro corpo è ricchissimo di ritmi interni: il battito cardiaco, quello del polso, il respiro... Imparare ad ascoltarlo ci permette di avviare un processo di conoscenza della nostra interiorità, sia anatomica sia emozionale perchè la prima svela l’altra. Entrare in contatto con la “vita segreta” del nostro corpo ci permette anche di entrare in relazione con la fragilità in un modo rispettoso, basato sulla comprensione , sulla stimolazione della creatività e sulla creazione di un linguaggio da condividere. Tale esperienza ha la sua espressione attraverso il suono, il movimento corporeo e il segno grafico. Ascoltare ed esprimere sono i due movimenti-competenze che permettono al bambino di crescere nella propria competenza estetica.
LAB 6 - L'ALBERO DELLA VITA
Da sempre l’albero è uno dei simboli che l’uomo preferisce per raccontare il mistero della sua esistenza. L’albero racconta di una vita costruita su solide radici, che affondano nel terreno della famiglia, degli affetti e della memoria. Una vita che tutto vorrebbero piena e ricca, come le numerose foglie, ed intensa, cercando di cogliere il momento, proprio come i frutti maturi. Manipolando, tagliando, intrecciando radici e rami di un albero genealogico, penseremo a coloro che hanno costruito la nostra storia passata e che la stanno scrivendo ancora oggi. La famiglia, l’oratorio, gli amici, chi ora non c’è più sono rami, radici e germogli del grande albero della nostra vita. L’obiettivo del laboratorio è quello di prendere coscienza di questa storia e di queste persone, di riflettere sul fatto che la storia che scrivono ogni giorno ha radici che vanno in profondità nel passato, proprio come una grande quercia e cresce in nuovi rami che si alzano verso il cielo, come quelli di una svettante betulla.
LAB 7 - ROSE NELL'INSALATA
Ci vuole uno sguardo da esploratore per trovare un po’ di arte in un cesto d’insalata.
“Una volta, come nelle fiabe, una maestra tagliò in due una patata e ne usò una metà per incidere sulla superficie sezionata l’immagine di un’ochetta che era stata disegnata da un bambino. Poi usò la mezza patata come timbro e timbrò tante ochette. Adesso, come nella realtà, che immagine viene fuori se sezioniamo una piantina di lattuga e ne usiamo il gambo come timbro? Vengono fuori delle rose con grande meraviglia dei bambini e anche degli adulti che non lo sapevano… Se poi usiamo dei cuscinetti da timbri rossi, verdi, viola, neri, blu… avremo ancora altre varianti. L’anguria e il rosmarino non vanno bene per questo gioco.” Con queste parole Bruno Munari nel 1974 presentava la prima edizione di un libro fatto apposta per invitare a scoprire le forme incredibili che riservano in sé le verdure, sezionate e tagliate. Le pagine di questo libro sono costellate di rose, alberi e astronavi, ma non si tratta di semplici disegni o illustrazioni.
LAB 8 - SAPORI SOSPESI
Per i ragazzi l’orto è l’ambiente ideale per fare esperienza come il cibo che trovano quotidianamente sulla tavola cresca e maturi giorno dopo giorno. Chiedere loro di progettare e realizzare un piccolo orto, permetterà loro, se sapranno essere pazienti e costanti nel prendersi cura delle proprie piantine, di scoprirne forme, colori e sapori molto diversi l’uno dell’altro.
Il laboratorio proposto prevede la realizzazione di un orto in miniatura, costruito utilizzando soprattutto elementi di riciclo. Un modo facile per coltivare anche in assenza di grandi spazi all’aperto. Gli orti costruiti accoglieranno piccoli frutti e verdure, oltre alle piante aromatiche, utili in cucina per insaporire i cibi e per ornare le portate. Spazio ai colori e ai profumi più vari!
LAB 9 - EARTH ART
Utilizzare gli elementi naturali per creare opere d’arte aiuta bambini e ragazzi a sviluppare un nuovo sguardo su elementi che quotidianamente osservano e di cui spesso, per fretta, distrazione e abitudine, si trascura la bellezza. Osservare, scegliere e raccogliere sassi, foglie, fiori, frutti, cortecce, legni significa porre attenzione ai profumi, alle sensazioni tattili, ai colori e alla forma di questi elementi. Lavorare a contatto con la natura, operare nella natura, utilizzando i materiali che essa offre, dà così la possibilità di osservare con occhi nuovi il creato, fonte di bellezza che li circonda. Inoltre, poiché il risultato del laboratorio è un’installazione ambientale frutto della partecipazione e del contributo di tutti i partecipanti, il progetto favorisce la collaborazione tra bambini e ragazzi, tutti impegnati nella realizzazione di un’opera d’arte collettiva e pubblica.
LAB 10 - SMOKE BOMBS
L’aria rappresenta tutto ciò che è inafferrabile, immateriale. Eppure è reale. Senza aria non si vive. È il respiro del creato, che tutto avvolge, permea e mette in comunicazione. È l’elemento più complicato da vedere e toccare. E, forse proprio per la sua natura sfuggente, ha un forte potenziale emotivo ed esercita un grande fascino sui ragazzi. Basta pensare all’aria intessuta dei colori dell’alba o del tramonto. L’obiettivo di questo laboratorio è quello far riflettere sul valore di ciò che è evanescente ed effimero. Il fumo colorato, che fluttua e pian piano svanisce nell’aria, dura poco e non si può totalmente controllare e, proprio in questo, sta il suo incanto. Il laboratorio spinge i ragazzi a comprendere la il valore di qualcosa di bello che è destinato a scomparire presto. Il bello dell’effimero sta proprio nella brevità e nella concentrazione di senso e di bellezza che vi resta in maniera indelebile. Il fumo colorato si dissolverà, ma l’intento artistico e l’esperienza vissuta insieme diventano duraturi, come una scultura. E l’immagine dell’aria che si colora un bel ricordo da custodire.
LAB 11 - IL MONDO IN UNA SCATOLA
La scorsa primavera è successa una cosa strana le nostre case sono diventate le nostre scuole. E gli oggetti quotidiani i nostri insegnanti. Alcuni di essi richiamano subito alla mente persone, luoghi, momenti tristi o felici. Cose che ci fanno piangere o pensare. Cose che scandiscono la nostra giornata e cose indispensabili. Cose che ci aiutano e cose che ci feriscono, cose da conservare e cose da gettare.In questo laboratorio impariamo proprio dalle cose più quotidiane: scopriamo come anche semplici oggetti, di poco valore, possono suscitare visioni, evocare storie da raccontare. Grazie agli oggetti impariamo un nuovo modo di creare immagini, inusuale, frutto della composizione di materiali quotidiani e spesso di scarto.
LAB 12 - ABBICCI'
L’alfabeto è uno strumento così importante da esser diventato sinonimo di conoscenza. Non conoscere nemmeno l'abbiccì di un argomento vuol dire non saperne nulla (così come "conoscere l'abbiccì" vuol dire avere una conoscenza elementare di qualche cosa). Si chiama alfabetizzazione l'apprendimento degli elementi di base di un argomento. Esiste un legame stretto tra conoscenza e alfabeto. Nel laboratorio i ragazzi inventeranno un loro alfabeto. Codificare un alfabeto personale è qualcosa di affascinante, soprattutto per un ragazzo che scopre la propria identità come segreta, unica e solitaria. Inventare un alfabeto introduce anche alla criptografia. Senza un codice di decifrazione (un codice condiviso) è impossibile sapere il senso di ciò che è scritto, ma è possibile ammirare il segno, osservare l’aspetto grafico e artistico di ogni singolo elemento che compone il misterioso alfabeto.
LAB 13 - RITRATTI LETTERALI
Il linguaggio dell’arte contemporanea può aiutare a scoprire come le parole danno senso e significato alle cose e alla vita stessa degli uomini. Grazie alla parole riconosciamo e diamo ordine alla realtà che ci circonda: il laboratorio permette di scoprire quanto le parole siano importanti e preziose e porre attenzione all’uso che quotidianamente, più o meno consapevolmente, ne facciamo. Al centro viene messa la parola come elemento costitutivo della persona. Le parole del cuore, del cervello, della pancia nella loro autenticità e diventano simbolicamente l’ossatura della propria identità e le viscere della propria personalità. Punti di riferimento da tatuarsi sulla pelle (seppur di carta).
LAB 14 - SCULTURE VOCALI
La voce permette di dare espressione e significato alle parole che diciamo. Un laboratorio per indagare le diverse qualità della sonorità vocale, i timbri e i ritmi, e le diverse comunicazioni a cui danno origine. La voce si muove nello spazio dall’interno del corpo, contenitore del respiro, che è ciò che può essere toccato, stimolato o allenato. Partendo dal risveglio della voce attraverso la stimolazione delle emozioni e dal lavoro sull’ascolto del proprio corpo si può esplorare la relazione tra vocalità e spazio, interno ed esterno, nell’uso della propria voce in rapporto a quella degli altri.
LAB 15 - LA FABBRICA DELLE FORME
Immaginiamo di entrare in una grande fabbrica. Un lungo nastro trasporta pezzi metallici, i quali vengono sottoposti passo dopo passo a una modifica. Ascoltiamo quello che avviene intorno a noi, sembra quasi una musica che scandisce il ritmo del processo. Macchine che si alzano e si abbassano, che tagliano e sminuzzano, mani di uomini che compiono gesti ripetuti, come lancette di orologi che segnano il tempo con il loro ticchettio. Tutto questo fa parte delle grandi catena di montaggio delle fabbriche e idealmente di questa nostra fabbrica delle forme, dove la parola d’ordine sarà collaborazione. Seguendo l’esempio di Francesco Lussana, i bambini si metteranno al lavoro per creare, costruire e comporre forme industriali. Una volta creati i pezzi necessari, potremo infatti lavorare per farne risaltare la bellezza come ha fatto Lussana e come hanno fatto i più grandi artisti dalle avanguardie ai giorni nostri: inizieremo a creare semplicemente attraverso l’atto di scegliere, prelevare, assemblare, collezionare perché nel farlo costruiremo significati e attiveremo processi di pensiero.
LAB 16 - XILOGRAFIA
Un laboratorio per cimentarsi con la xilografia, antichissima tecnica che scava segni nella materia per dare vita a opere d’arte uniche e sorprendenti. Quando vogliamo disegnare, per far apparire un’immagine, siamo soliti aggiungere segni, che pian piano tratteggiano contorni, ombre e volumi delle figure. La celebre tecnica della xilografia funziona esattamente al contrario e insegna che togliere è più complicato di aggiungere, anche quando si tratta di arte. La xilografia ha in comune con tutti gli altri tipi di incisione un carattere "industriale" del procedimento tecnico. Distinguendo il momento creativo, cioè la preparazione della matrice, da quello esecutivo, cioè la stampa di esemplari uguali in serie ristrette, l'incisione è un primo valido tentativo di applicare un procedimento industriale alla rappresentazione artistica. Attività di ingegno e di fatica, l’incisione unisce arte e tecnica e, per quanto possa risultare piuttosto semplice una volta afferrato il principio del lavoro, richiede che vi si applichi con attenzione e costanza per poter raggiungere buoni risultati.
LAB 17 - LA VALIGIA DI CARTONE
La valigia è uno dei simboli per eccellenza del viaggio. Spesso ricoperta di adesivi ricordo, si fa custode delle emozioni e delle esperienze vissute. Le valigie sono piene di ricordi e di racconti oltre che di vestiti. Nel laboratori i bambini realizzeranno una valigia con la tecnica speciale del decollage (un collage al contrario), che rivela una delle dimensioni più significative del viaggio: la scoperta. Ad ispirare i bambini saranno le opere di Mimmo Rotella, uno dei più grandi sperimentatori di questa tecnica. I suoi lavori sono fatti di tanti strati, che se scoperti rivelano ciò che sta sotto. Il cartone sarà proprio il materiale di cui saranno composti bagagli in cui bambini nasconderanno ciò che per loro rappresenta il viaggio per poi scoprire insieme poco a poco, parole e immagini che per loro rappresentano i temi della scoperta e dell’esplorazione.
LAB 18 - GEOGRAFIE CORPOREE
C’è un legame non immediato tra il corpo e le mappe, tra la vita e il viaggio. Nel laboratorio i ragazzi proveranno a rimappare il proprio io, il proprio vissuto e le memorie che lasciano segno. È chiesto loro di abbozzare una “geografia corporea” dove non si tratta di mappare quel che vedono ma, partendo da un preciso dato fisico (il proprio piede), di dar vita a composizioni ironiche, colorate, dal tono lieve quasi ludico, che in realtà sono tese ad indagare questioni legate alla sfera personale dei ragazzi (la memoria, l’immaginazione, il rapporto con il proprio corpo).
LAB 19 - IL GIARDINO DEI SUONI E DEI COLORI
Un laboratorio vestire a festa gli spazi con un bombardamento di suoni e di colori. Si riserva una parte di giardino o del cortile dell’oratorio alla creazione del “giardino dei suoni e dei colori”, dove i bambini hanno a disposizione arredi sonori per creare melodie e materiali tessili e plastici per rendere più abitabile lo spazio. L’obiettivo è la creazione di uno luogo accogliente e inedito. I bambini ricreano una porzione di oratorio attraverso materiali che stimolano la loro immaginazione (perché utilizzati in modo “improprio”). In questo giardino dei colori i bambini hanno a disposizione oggetti sonori da usare liberamente o guidati (da un racconto, da una filastrocca, dal testo di una canzone). A seconda degli arredi, degli strumenti e dei suoni prodotti il giardino apparirà diverso e sempre nuovo.
LAB 20 - RENDERE GRAZIE
In una società nella quale tutto è dovuto, la gratitudine è quasi scomparsa. Ringraziare per quello che si ha e per quello che si è, nonostante i problemi e a volte le tragedie, significa riconoscere che ciò che siamo e abbiamo non è il frutto solo del nostro lavoro ma anche dei doni di altri. Nel laboratorio indagheremo il legame tra felicità e gratitudine. La festa spesso celebra la riconoscenza. Ringraziare significa riconoscere questo che è il primo passo per diventare a nostra volta donatori di bene e di beni. Con la gratitudine, riconosciamo la bontà della vita. Con la festa ne celebriamo la bellezza.
LAB 21 - INFINITI MONDI
Immergersi nelle storie è affascinante, la proposta di questo laboratorio non è soltanto quella di leggere e ascoltare le storie, ma trovare un modo per custodirle, non solo nella memoria. Nel laboratorio si costruiranno piccolissime scatole che racchiudono sogni, ricordi, pezzettini di storie. Queste storie sono raccontate con ritagli di stampe e curiosi oggetti in miniatura.
LAB 22 - BE SOCIAL
In questo laboratorio l'universo della fotografia può essere ripensato come un gigantesco magazzino di ricordi in forma di immagini artificiali in cui entrare, scegliere la merce e trasformarla a piacimento per dar vita a nuove rappresentazioni, nuovi simboli e portare a galla sensazioni diverse, non solo visive ma anche olfattive (profumo della cera, delle candele e degli olii) e tattili (sostanza della cera e delle riviste). Obiettivo del laboratorio è stimolare i ragazzi a compiere il processo di ripescaggio delle immagini da ricordi personali e interpretarli attraverso fotografie, lettere, simboli ed altro, attingendo da immagini pubblicitarie e riviste che tutti, nella società contemporanea, normalmente abbiamo tra le mani, sfogliamo velocemente e buttiamo.
LAB 23 - ANGOLI DI CIELO
Le opere dell’artista Paolo Facchinetti posso essere lo spunto per ricreare cieli attraverso una tecnica non completamente governabile, così come non lo è il mutare del cielo e delle condizioni atmosferiche, così come non lo sono sempre i sogni, i pensieri, i desideri. I ragazzi saranno invitati a riflettere sul movimento dell’aria che si muove, cambia, rende diversi i cieli ogni momento che passa, per offrire a chi li osserva immagini sempre nuove, attimi che colpiscono ciascuno in modo diverso, spunti per realizzare opere d’arte che raccolgono la bellezza del Creato e la riempiono dei sogni dell’uomo.
LAB 24 - CARTA E PENNA
Questo tempo difficile, di incertezze e limitazioni, ci ha fatto riscoprire la bellezza dei piccoli gesti e l’importanza di sentirci vicini. La lettera, capace di riempire ogni distanza, e di dare voce a emozioni, paure, ricordi, esperienze, sogni e speranze è lo strumento migliore per colmare le distanze. Richiamando il lavoro portato avanti in questi anni dal Festival delle Lettere, e della sezione dedicata alla buste dipinte, si può lavorere concentrandosi, a seconda dell’età, sulla raccolta, sotto forma di lettera, di parole, aneddoti, riflessioni sul tempo appena passato e sui progetti e sogni per il tempo che verrà. Ci si soffermerà sulla modalità di scrittura, capace di aumentare e dare forma al significato delle parole, e sulle buste, capaci a loro volta di diventare veicoli di emozioni (seguendo l’esempio di diversi artisti).