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IL MUSEO ADRIANO BERNAREGGI
Nell’ambito dell’accordo di partenariato tra Fondazione Bernareggi e Università degli Studi di Bergamo siglato nel settembre scorso, viene presentato il nuovo allestimento degli spazi del secondo piano di via Pignolo 76 del Museo Bernareggi.

IMPORTANTE: Il Museo è attualmente chiuso al pubblico.
Le sale sono state riallestite accostando opere di arte antica, provenienti dalla collezione Bernareggi e dal patrimonio diocesano, con opere di arte contemporanea raccolte nel corso dei progetti espositivi legati in particolare allo spazio dell’Oratorio di San Lupo. L’accostamento del patrimonio antico con quello contemporaneo è costruito per analogie contenutistiche che riguardano temi della tradizionale cultura cristiana.

Il nuovo allestimento del museo al secondo piano di Palazzo Bassi Rathgeb, presenta nella prima sala due opere di Gianriccardo Piccoli, “Il grande vento” e “Qoelet”, il “Battesimo di Cristo” di Giovanni Battista Moroni in dialogo con un lavoro di Gianriccardo Piccoli ispirato a Giovanni Battista Moroni. Nella seconda sala spiccano alcuni disegni originali di Andrea Mastrovito per la serie sulle “Sette opere di Misericordia”, accostati a tre stampe cinquecentesche di Luca di Leyda raffiguranti le tre Virtù teologali. Una statua lignea seicentesca raffigurante Sant’Alessandro accompagna il video della mostra di Andrea Mastrovito “A sud del cielo” pensata attorno al tema del martirio del Santo.
Si prosegue nella sala successiva dove sono raccolte due opere lignee della tradizione sacra pretridentina: “Polittico di Sant’Andrea” di Pietro Bussolo e “Gloria di San Bernardino tra santi” di Jacopino Scipioni. Tra di esse è visibile la “Trinità” di Lorenzo Lotto, le sta di fronte una fotografia di Vincenzo Castella scattata proprio dalla sommità della parrocchiale di Sant’Alessandro della Croce in Pignolo che accoglieva l’opera del Lotto. Infine, nella quarta sala il cui tema dominante ruota attorno alla passione di Cristo, due opere di arte antica documentano due consolidati temi iconografici della tradizione: “Gesù Cristo morto fra due angeli” di Alvise Vivarini e “Ecce Homo” di Giovanni Battista Moroni. Nella sala anche la “Via Crucis” di Ferrariofrères (originale della seconda versione prodotta per la chiesa del nuovo ospedale di Bergamo) e le opere del fotografo greco Manolis Baoussis in occasione della mostra Kounellis a San Lupo. Nello spazio didattico è esposta l’opera “Svegliami” di Marco Grimaldi.