La Fondazione Adriano Bernareggi mette a disposizione la meditazione, pubblicata nel 2012 dal Dipartimento Pastorale della Fondazione e dall'UPEE - Ufficio per la Pastorale dell'Età Evolutiva, ispirata alla Via Crucis custodita nella chiesa del Cimitero Monumentale di Bergamo, dove venerdì 27 marzo il vescovo di Bergamo si recherà per una preghiera in suffragio dei defunti.
immagini per una meditazione
In questi giorni terribili, i mezzi di comunicazione hanno spesso pubblicato le immagini del cimitero monumentale di Bergamo. La colonna di mezzi militari che esce dal cimitero per trasportare le salme delle vittime della pandemia è un'immagine che si è impressa nelle coscienze e che rimarrà indebile testimonianza del dramma di una città intera.
Proprio nella chiesa del cimitero di Bergamo è custodita una monumentale Via Crucis, concepita da Pietro Brolis come un fregio avvolgente, un abbraccio che si compone intorno all’assemblea e che con essa guarda la splendente abside dei santi e delle sante che cantano la gloria del Signore, opera di Trento Longaretti. La cupa severità del bronzo fa da contraltare all’oro sgargiante delle tessere di mosaico che anticipa la visione beata.
Nel 2012 abbiamo pubblicato un piccolo volume destinato alle parrocchie per presentare l'opera e la sua genesi sia dal punto di vista artistico che da quello spirituale. Oggi mettiamo a disposizione la versione digitale della pubblicazione per fornire a chi lo desidera, uno strumento di meditazione e di preghiera. Vuole essere un modo per prepararsi alla preghiera di suffragio che il vescovo Francesco reciterà dal cimitero venerdì 27 marzo.
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La Via Crucis del cimitero di Bergamo, presenta decine e decine di personaggi che si compongono su un palcoscenico continuo, in una rappresentazione che sospende, stazione dopo stazione, il tempo affinché ciò che accade possa essere compreso, fatto proprio, come istantanee che nel frammento evocano tutto il dramma della sofferenza e della morte. I personaggi della passione emergono dal piano delle mura perimetrali della chiesa e diventano presenze nelle quali ognuno è invitato a riconoscersi.
Nei volti, nelle posture, nei gesti è infatti possibile scorgere un carattere autentico che rende quest’opera vibrante agli occhi di chi guarda e si sente parte del racconto, insieme ai bambini, alle donne e agli uomini che stanno accanto a Gesù mentre, lentamente, sale sul Golgota per giungere al Padre.
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