Una eccezionale collezione assemblata negli anni
La donazione dell’Avvocato Giuseppe Busetti alla Fondazione Bernareggi
Queste particolari stampe, prodotte mediante la tecnica della cromolitografia, rappresentano, tra gli ultimi decenni del XIX secolo ed i primi del ‘900, un fenomeno particolarmente diffuso nei Paesi europei, collegato all’evoluzione del gusto e dell’arredo poiché costituiva una soluzione economica, per chi non poteva permettersi l’acquisto di una tela ad olio, molto apprezzata per la decorazione delle pareti domestiche.
Un vero tesoro di immagini sul quale si costruì la devozione popolare e domestica di intere generazioni attraverso una diffusione sistematica e capillare in ampie regioni anche del nostro Paese.
La collezione donata è costituita da 944 esemplari che recano diverse misure, dalle più piccole, di circa 20x30 centimetri, alle più grandi, che arrivano a formati di 80x60 cm.
Pochi sono al corrente della notizia che Bergamo fosse uno dei centri italiani di tiratura di queste particolari immagini attraverso l’Istituto Italiano di Arti Grafiche, produzione che, però, rimane minoritaria rispetto al gran numero di elaborati di matrice tedesca.
Quando si parla di oleografie ci si riferisce ad una produzione artistica minore, ma dalla tecnica molto laboriosa: per ogni colore da stampare è necessario approntare una pietra calcarea perfettamente levigata, preparata tracciando il disegno con una matita grassa del colore corrispondente, che viene riportato sulla carta servendosi del torchio litografico. L’eccellenza del risultato dimostra l‘elevata qualità tecnica di queste immagini e ne giustifica la straordinaria fortuna: furono gli ambulanti ed i pastori a diffonderle per tutta l’Europa.
La Fondazione Bernareggi accettando questo prezioso giacimento iconografico, sente di dare seguito ad uno dei propri scopi: quello di salvaguardare e conservare opere considerate anche minori, ma di notevole valore devozionale ed antropologico.
L’intera collezione, che è stata accolta nei depositi del museo Bernareggi ed è stata interamente digitalizzata da un gruppo di volontari del Museo, coadiuvati da studenti impegnati nel percorso di alternanza scuola/lavoro. A questo punto verrà avviato un lavoro di studio e di ricerca su queste particolari opere, che presumibilmente confluirà in una esposizione e in un catalogo a stampa.
La Fondazione Bernareggi esprime sincera gratitudine per la sensibilità e la generosità dimostrata dal Donatore, certa di poter valorizzare una così significativa collezione nei prossimi anni.